Per rispondere a questa domanda dobbiamo prima chiederci, in che modo i giochi da tavolo possono essere utilizzati nel Teambuilding? Anche qui dipende da qual è il gioco da tavolo di cui si sta parlando e da quali sono gli scopi del Teambuilding che si vuole svolgere. Ciascun boardgame può essere utilizzato per mettere alla prova e sviluppare differenti skill, sulla base delle sue dinamiche di gioco e delle dinamiche che attivano nei giocatori che partecipano all’attività.

Dato che non possiamo concentrarci sulle specificità di ogni singolo gioco da tavolo in circolazione, vediamo in generale quali sono le possibilità che si aprono in differenti scenari.

Il gruppo di lavoro vuole migliorare la propria comunicazione e la capacità dei suoi membri di leggere la mente dei propri colleghi individuandone chiaramente esigenze e aspettative. Giochi come Dixit, Nome in Codice o i meno noti The Mind e Similo, permettono di esercitare in modi differenti queste capacità. In Dixit è necessario decifrare un’immagine nella testa dell’avversario a partire da una parola. In Nome in Codice, sempre a partire da una sola parola, la squadra deve riuscire a individuarne altre sulla base di collegamenti di senso non esplicitati. Questi due giochi mettono al centro l’efficienza della comunicazione, bisogna tirare fuori il massimo da un atto comunicativo estremamente ridotto. In The Mind i giocatori devono riuscire a piazzare delle carte numerate in ordine crescente. Il problema? Non possono parlare. La riuscita del gioco dipende dalla sintonizzazione degli sforzi dei partecipanti che devono concertare le proprie azioni in una condizione molto particolare. In Similo i giocatori devono riuscire a individuare una carta fra dodici attraverso le indicazioni di un altro giocatore che può indirizzarli solo tramite similitudini e differenze. Anche qui gli ostacoli posti artificialmente alla comunicazione fanno da sfondo all’obiettivo di gioco ma richiedono e stimolano una comunicazione efficiente che prevede non solo di aver chiaro cosa si vuole comunicare ma, soprattutto, in che modo il proprio messaggio verrà interpretato dagli altri.
Apparentemente possono sembrare solo dei prodotti di intrattenimento di cui godere nel tempo libero con gli amici. Tuttavia mentre vengono svolti richiedono, e pertanto portano all’esercizio di, competenze utili nei contesti di lavoro di tutti e che potrebbero portare ad una maggiore sintonia nei gruppi di lavoro che fanno di una buona comunicazione la chiave dei loro risultati.

Un altro esempio: Hellapagos. In questo boardgame cooperativo-competitivo i giocatori si ritrovano naufraghi su un’isola deserta dove devono sopravvivere con le poche risorse che riescono a reperire mentre cercano di costruire una zattera per scappare dall’isola prima che un uragano si avventi su di essa.
L’ambientazione giocosa e cartoonesca che riveste il gioco può essere fuorviante perché ad uno sguardo più attento ci si rende conto che si tratta di far collaborare il maggior numero di persone verso l’obiettivo comune che per essere raggiunto prevede di pianificare i propri sforzi decidendo, momento per momento, tra il beneficio personale e quello di gruppo. Vincono i giocatori che sopravvivono ma nessun giocatore riesce a sopravvivere da solo. Questo conflitto di esigenze, la continua scelta tra comportamenti individualistici e prosociali, può essere uno spunto utile e un’ottima metafora delle dinamiche che si osservano nei gruppi di lavoro dove il successo personale è condizionato dai risultati dell’intero reparto e di tutta l’azienda. Il contesto del gioco da tavolo permette di fare esperienze simulative di dinamiche reali e di sperimentarsi in diverse modalità “virtuali” che però possono offrire degli spunti reali per migliorare il proprio modo di lavorare.

Non c’è ironia nel parlare di Pandemic. Dodici anni prima che il mondo si trovasse ad affrontare una vera pandemia globale, Matt Leacock pubblicava un gioco da tavolo in cui i partecipanti cooperano per affrontare la stessa sfida. Per farlo i giocatori devono riuscire a contenere i focolai che diffondono la malattia in tutto il globo mentre si coordinano per riuscire a sviluppare una cura. Suona familiare? Beh, al di la delle similitudini con la realtà, resta un gioco in cui si fa del lavoro di squadra una questione di vita o di morte per l’umanità intera. Stiamo sempre parlando di gioco ma le skill devono essere reali affinché si possa avere successo. Esercitare queste skill attraverso un medium che permette di intrattenere portando con naturalezza ad utilizzare le proprie risorse dovrebbe essere proprio uno degli scopi del Teambuilding.

Questi sono solo alcuni esempi di come i giochi da tavolo possono essere utilizzati con profitto nel Teambuilding. Per rispondere alla domanda si potrebbe dire che con più di 100.000 giochi pubblicati e commercializzati ufficialmente è probabile che ce ne sia almeno uno utile agli scopi di un Teambuilding. Tuttavia individuarlo è tutt’altro che banale e il Boardgame da solo potrebbe non bastare. Se a questi strumenti si affianca la professionalità di qualcuno che li porta in azienda con competenza e preparazione allora possono diventare degli ottimi strumenti volti al miglioramento del funzionamento di un gruppo di lavoro. Per noi che ne abbiamo fatto la nostra professione la risposta può essere solo: sì!